Biblioteca Geo CAI Bassano
Memorie di speleologia emiliana
G. Mornig - Grotte di Romagna
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Copertina del libro Memorie di speleologia emiliana
Genere: Bollettini delle Federazioni > Speleologia Emiliana (F.S.R. Emilia Romagna)
Autore: AA.VV.
Editore: Federazione Speleologica Regionale dell'Emilia Romagna
Pagine: 32
Biblioteca: Biblioteca Geo CAI Bassano
Luogo di pubblicazione: Bologna
Anno publicazione: 1995
Indice del contenuto

Si inaugura con questa monografia la collana "Memorie di Speleologia Emiliana ", i cui prossimi numeri sono destinati alia pubblicazione del Catasto delle grotte del Gessi romagnoli, suddivise per settori dal Marzeno al Sillaro secondo una prassi ormai consolidata nella letteratura geospeleologica.

Da tempo si sentiva Vesigenza di dare alle stampe un lavoro organico, completo ed aggiornato, in quanto le ricerche svolte e le profonde revisioni effettuate in quest'ultimo decennio hanno resi in gran parte inattuali e superati i dati editi nelle precedenti pubblicazioni.

Si e ritenuto pero doveroso, come premessa, colmare una lacuna dovuta ad una serie inesplicabile di circostanze negative, cbe avevano impedito fino ad oggi la diffusione di un'opera pionieristica ma tuttorafondamentale non solo dalpunto di vista "storico" sulle grotte della Vena del Gesso romagnola.

Si tratta di Grotte di Romagna di Giovanni "Corsaro" Mornig, lo speleologo triestino approdato in Romagna all'inizio degli anni trenta, cbe per primo inizid una ricerca ed uno studio sistematico delle cavitd naturali della Vena del Gesso pressocbe sconosciute prima di allora.

II lavoro e la sintesi delle conoscenze da lui acquisite sul carsismo e I'idrologia, particolarmente dei Gessi di Brisighella e di Castelnuovo, ma anche di Monte Mauro e degli af

fioramenti posti a cavaliere del Torrente Senio. I dati si riferiscono a cinquanta grotte esplorate e rilevate dal Mornig, spesso da solo, principalmente nel fecondo biennio 193435, ma anche nel corso delle tre campagne postbellicbe del 195557, dopo il ritorno dalla prigionia in Africa Orientale.

II dattiloscritto, corredato dalle tavole dei rilievi e dalle splendide foto dovute in gran parte a Luigi Fantini ed alio stesso Mornig, era pronto per la stampa nell'estate del 1957, ma difficoltd di ordine finanziario ne bloccarono I'iter; infatti la tipografia Lega di Faenza, alia quale Mornig si era rivolto in data 5 dicembre 1957, pose come condizione che venisse sottoscritto un certo numero di copie, adesione chefu ben lontana dall'essere raggiunta.

Qualche anno dopo fu contattata la prestigiosa "Rassegna Speleologica Italiana", ma per qualche oscuro motivo I'intermediario incaricato di recapitare a Salvatore Dell'Oca il dattiloscritto e di curarne I'edizione, lo dimentico in un cassetto fintantoche, persasene la memoria, "Rassegna" cesso le pubblicazioni.

Recuperata fortunosamente, I'opera di Mornig risulto ancora di grande utilitdper le nuove generazioni di speleologi, che la considerarono unapietra diparagone con cui misurarsi nella ripresa delle esplorazioni e degli studi delle grotte della Vena del

Con la pubblicazione di Grotte di Romagna si vuolepercio rendere omaggio alio speleologo triestino "rude e selvatico", come egli stesso usava definirsi per il suo carattere ribelle e indipendente, pioniere della speleologia in Romagna, in occasione del quindicesimo anniversario della sua morte avvenuta il 3 marzo 1981.

II lavoro compare cost come lo concept Mornig, senza alcuna manomissione; si e ritenuto opportuno unicamente, per una maggiore completezza, aggiungere come conclusione una breve nota sull'idrologia dei Gessi di Brisighella di mano dello stesso Mornig, che egli non pote rintracciare credendola forse perduta a causa degli eventi bellici.

Per lo stesso motivo vengono allegate due tavole fuori testo che riproducono a grandezza naturale i disegni destinati alia Saletta Speleologica da lui allestita nel 1935 nel liceoGinnasio "E.Torricelli" di Faenza: si tratta di una carta acquerellata su cui sono posizionate le grotte catastate e di uno schema sull'idrologia ipogea, lavori entrambi realizzati sulla base delle tavolette dell'Istituto Geografico Militare.

Luciano Bentini GSF FSRER

Data inserimento: Giovedì 11 Agosto 2011 14:29