Lettera

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Rosso ammonitico

Si dà il nome di rosso ammonitico ad una litofacies diffusa in Italia nelle Alpi meridionali, nell'Appennino umbro-marchigiano e nell'Appennino meridionale fino alla Sicilia, di ambiente pelagico. Il termine rosso ammonitico è generalmente preferito dagli autori italiani, mentre il termine ammonitico rosso è caratteristico degli autori svizzeri e in generale di lingua tedesca, ed è il più usato nella letteratura geologica internazionale.
Si tratta di calcari e calcari marnosi mal stratificati, con tessitura nodulare, caratterizzati generalmente (anche se non necessariamente) da una notevole frequenza di ammoniti fossili, e dal colore rosso o rosato (ma sono frequenti anche toni violacei e verdi) a causa dell'ossidazione del ferro (Fe3+). I noduli formano allineamenti irregolari e sono sovente deformati e appiattiti nel senso della stratificazione. Possono essere molto addensati, fino a compenetrati, con superfici stilolitiche che si sviluppano sia internamente ai noduli sia tra i singoli noduli. I noduli hanno generalmente limiti netti, colore più chiaro e un elevato tenore in carbonato di calcio, sotto forma di calcite, e appaiono "fasciati" da una matrice marnoso-argillosa di colore più scuro. Calcare marnoso nodulare in facies di rosso ammonitico (Toarciano inferiore, alta Brianza), con ammoniti rinvenute negli stessi livelli (Hildoceras sp. e Calliphylloceras sp.). I fossili (solitamente ammoniti, ma anche nautiloidi, rostri e fragmoconi di belemniti, bivalvi pelagici del genere Bositra, articoli e piastre di crinoidi) si presentano spesso deformati e corrosi. I cefalopodi (ammoniti, nautiloidi e belemniti) sono nella maggior parte dei casi allo stato di modelli interni, privi della parete della conchiglia aragonitica, dissolta in fase diagenetica post-deposizionale (vedi paragrafi relativi alla genesi dei questi sedimenti). Superficie di strato in calcari del Rosso Ammonitico Lombardo, caratterizzata da patine e incrostazioni di ferro e manganese. Nel riquadro in alto a destra, sono visibili veri e propri noduli polimetallici a struttura concentrica. Queste strutture sono tipiche di sezioni condensate in corrispondenza di paleo-alti pelagici. Giurassico Inferiore terminale (Toarciano superiore-Aaleniano) dell'alta Brianza.
I livelli in facies di rosso ammonitico sono spesso interessati da superfici indurite con abbondanti strutture di bioturbazione e presenza di noduli e patine ferro-manganesifere e fosfatiche. Questi livelli, definiti hardgrounds nella letteratura geologica, costituiscono superfici di dissoluzione del carbonato o di mancata deposizione e segnano la presenza di lacune-tempo anche cospicue. Le facies di rosso ammonitico sono un classico esempio di serie condensata, cioè una serie che in uno spessore ridotto di roccia esprime una sedimentazione di lunga durata.
Spesso, per i fenomeni descritti, fossili riferibili a periodi diversi si trovano mescolati per opera della dissoluzione del sedimento: le sezioni geologiche in facies di rosso ammonitico non sono quindi in generale sezioni di riferimento per l'istituzione di biozone.

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