Abisso RuskaDi solito, sul Massiccio del Grappa, le grotte che abbiamo individuato ed esplorato sono sempre state vicine a strade, più o meno percorribili, o al massimo raggiungibili in una decina di minuti di cammino, ma per l'abisso Ruska questo non si è verificato!.
Se qualcuno ci è venuto o ci verrà, probabilmente si chiederà come siamo finiti in un luogo così inerpicato.
Tutto è cominciato nel dicembre del 1994, quando Kele e Buba, dovendo andare a rilevare le piccole cavità disperse sui "Solaroli" (una delle principali dorsali del Massiccio),decisero di effettuare una battuta nella zona, così si trovarono di fronte all'ingresso di una piccola grotta semioccluso. Togliendo pochi sassi poterono sentire il "caldo respiro" proveniente dalle viscere della montagna, tanto che Kele decise di calarvisi dentro,bloccato dopo pochi metri da una stretta fessura soffiante. Con un sasso Kele 
Rilievo delle Castagne nerePremessa - L'imbocco della grotta viene casualmente individuato nell'autunno del 1990 da alcuni abitanti di Borso del Grappa. Il Sig. Renato Mocellin (oggi socio sostenitore del nostro gruppo) telefona alla Caserma dei Vigili del Fuoco di Bassano del Grappa, segnalando che in un'area del Massiccio del Grappa rientrante nel territorio comunale di Borso del Grappa, si è "aperto" l'imbocco di un profondo pozzo carsico. L'ingresso della cavità verticale è ubicato in una stretta vallicola situata a pochi metri dalla strada "Generale Giardino" che da Semonzo porta a Cima Grappa,  precisamente in località Monte Meda. Per nostra fortuna presso i Vigili del Fuoco di  Bassano del Grappa, prestano servizio due nostri soci, Andrea Bordin e Claudio Stocco. Fatal caso sono proprio loro a ricevere  la telefonata di Renato. Egli si dimostra preoccupato dal fatto che la grotta non è protetta da una recinzione. 
Abisso Alessandro ScolaroPremessa - Corre l’anno 1994, quando i nostri compagni di gruppo Cinzia Canesso, Maurizio Mottin (Buba) e Maurizio Parisotto (Mafias), impegnati in una battuta di ricerca di nuove grotte nell’area nord orientale di Cima Grappa, scoprono nel bel mezzo di un piccolo “drappello” di faggi ed abeti, l’ingresso di questa importante grotta. Ho detto importante, non tanto per la profondità e lo sviluppo metrico, pur sempre considerevoli, ma per altri aspetti per noi del Geo CAI Bassano, ben più cari. Molti di noi si sentono particolarmente legati a questa grotta. Il motivo pregnante è presto detto  . Questa cavità, in un periodo particolarmente sconfortante e delicato della storia del nostro gruppo, ha rappresentato e rappresenta  a tutt’oggi un simbolo di continuità operativa e di timida ripresa, di progressiva e incontrovertibile riconquista di fiducia nel futuro. 
Abisso Estraja"AGOSTO 1988 : MALGA PARADISO " Campo speleologico di ricerca sul Massiccio del Grappa.
Agosto 1988, tutto era finalmente pronto, i pesanti materiali erano stipati nelle auto, la mia amata ed eroica Fiat 127, in particolare, era talmente stracarica di roba che i parafango posteriori sembravano quasi appoggiati sui pneumatici, ero purtroppo certo che prima o poi mi avrebbe lasciato a piedi!
Da alcuni mesi avevamo deciso di organizzare il nostro primo campo speleologico sul Massiccio del Grappa, precisamente nel territorio comunale di Possagno, in provincia di Treviso.
A dire il vero non eravamo particolarmente entusiasti e fiduciosi di scoprire ed esplorare nuove cavità,  dai dati catastali risultava infatti palesemente che l'area carsica che intendevamo esplorare, era già stata oggetto di attività di ricerca da parte di altri gruppi. 
grotta_torcicollumAntefatto - Un’esplorazione speleologica ai confini della realtà, intrisa di mistero e di leggendarie memorie”. Questa la sensazione forte che abbiamo provato quando ci siamo ritrovati impegnati nell’esplorazione di una nuova grotta naturale nell’area collinare del Marosticense, situata tra i comuni di Pianezze San Lorenzo e Molvena in provincia di Vicenza.

Le Colline Marosticensi - Queste zone carsiche “alle porte di casa” già in passato ci hanno regalato non poche soddisfazioni esplorative, con la scoperta nel 1986 del Buso delle Anguane C.R.1 a Crosara, la grotta naturale non sommersa più estesa delle aree collinari poste ai piedi dell’Altopiano d’Asiago centro-orientale, con i suoi 470 metri di sviluppo. Altre grotte sono state scoperte e rilevate topograficamente nel 1995 

Biblioteca Geo CAI - Alcuni titoli