6 mesi di didattica con la Scuola Nazionale di Speleologia del CAI

Guardo con soddisfazione agli ultimi 6 mesi di speleologia del Gruppo Geo, proiettati verso una didattica svolta a più livelli ed in diverse parti d’Italia sotto l’egida della Scuola Nazionale di Speleologia del CAI.

Dal 13 aprile al 25 maggio il gruppo ha organizzato a Bassano il 24° Corso di Introduzione alla Speleologia con l’obiettivo di diffondere a livello locale una maggiore consapevolezza delle caratteristiche e dinamiche ambientali dei nostri sistemi carsici e trasmettere quelle nozioni tecniche di base indispensabili per muoversi in sicurezza nell’ambiente grotta. Ogni anno il gruppo organizza almeno un corso di questo tipo, ricordando annate in cui i corsi di introduzione svolti sono stati addirittura 2.

Quest’anno, dal 6 al 14 agosto il gruppo Geo CAI ha svolto inoltre il 50° Corso Nazionale di Perfezionamento Tecnico SNS-CAI con sede a Crosara di Marostica (VI). Partecipanti: 24 allievi e 14 istruttori provenienti da diverse regioni dell’Italia centro-settentrionale. Alcuni degli istruttori che hanno composto il corpo docenti si sono ritrovati poco dopo a Levigliani (LU) per il 49° Corso Nazionale di Perfezionamento Tecnico SNS-CAI (20-28 agosto) e tra questi, 3 istruttori e soci del G. S. Geo CAI Bassano. Infine è proprio di questi giorni l’organizzazione degli ultimi dettagli del Corso Nazionale di Primo Soccorso in Grotta che il Gruppo svolgerà dal 16 al 18 settembre prossimo a Crosara di Marostica (VI), mentre dal 9 al 11 settembre alcuni soci del Geo saranno impegnati come allievi al Corso di Geologia per Speleologi organizzato dagli amici del G. S. CAI Napoli. Insomma impegni questi che faranno ricordare il 2011 come l’anno della didattica speleologica per il Geo.

Merito non solo degli istruttori di speleologia che fanno parte del gruppo ma anche di tutti quei soci che ad ogni occasione non mancano di dare un fondamentale contributo per la buona riuscita di questi eventi che coinvolgono persone provenienti anche da molto lontano e che, attraverso l’esperienza fatta nei nostri territori, riportano a casa qualcosa delle nostre terre.