Ancora esplorazioni al Buso delle Anguane

Quasi per caso, dopo tante volte che ero passata di là, mi sono accorta che dall’alto arrivava un bel meandrino che si gettava nel ramo principale della grotta. Per vederlo bisogna alzare la testa al momento giusto, cosa che mi accadde solo una paio di settimane fa. Fatta una piccola arrampicata di due metri eccolo là quel ramo nascosto di grotta. Stretto all’inizio, più avanti sembrava largo abbastanza per transitarvi, almeno fino al punto in cui la visuale si interrompeva per la presenza di una curva. Quel giorno tuttavia dovevamo andare ad esplorare la “fessura terminale” così mi ripromisi di iniziare a lavorare in questo nuovo punto alla prossima occasione e questa si presentò pochi giorni dopo… Affacciata allo sbocco del meandrino, studiando un piano per andare avanti, mi lasciai investire dall’aria che ne usciva e che prometteva una prosecuzione. A prima vista allora, era sembrato un passaggio facile da risolvere, invece il superamento della strettoia iniziale ci sta impegnando ancora dopo diverse uscite. Ieri l’ultima puntata. Eravamo io, Maurizio Mottin, Stefano Fietta (ripreso nella foto) ed Achille Monegato. Non dovrebbe mancare tanto ormai; ormai ci dovremmo essere!!! Ieri la nostra esplorazione è stata incorniciata dalla calorosa accoglienza della famiglia che abita in una delle case che si affacciano sulla valle dove si apre la grotta. Grazie ancora del caffè, del vino, della bella compagnia e della possibilità di parcheggiare in un posto più comodo e caldo.