07
Gennaio
2014

Bintloch - Esplorazione memorabile

Superati per la prima volta dal Geo CAI i 100 metri di profondità in una grotta dell'Altopiano di Asiago

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Ieri, in compagnia di Monica e Mike ho vissuto una giornata  memorabile per la storia del nostro gruppo. Per la prima volta speleologi del GEO CAI BASSANO hanno superato i 100 metri di profondità (in esplorazione) in una grotta dell’Altopiano di Asiago. Questo storico risultato è stato raggiunto in una grotta che amo particolarmente e che sento particolarmente mia, anche se in natura nulla è di nessuno ma tutto e di tutti. Il Bintloch a Enego. Grazie ad un anno d’impegnative disostruzioni, frutto soprattutto del fantastico lavoro di Francesco e Moreno. Oltre venti uscite tra esplorazione e scavo hanno portato la grotta, splendida per morfologia alla profondità di 65 metri. Lo scorso mese di novembre finalmente la svolta. Francesco e Moreno scendono al Bintloch nel tentativo di superare la temibile frana terminale. Per intere giornate abbiamo trasportato con estenuanti passamani, schiena nel fango, alcune tonnellate di detriti di frana per gli oltre trenta metri di sviluppo del “Tritacarne”, l’angusto e bagnato cunicolo che ha il suo inizio alla base del Pozzo Moreno. In questo condotto il vento (Bint in Cimbro) soffia gelido sia in estate sia in inverno, invertendo il suo senso di scorrimento. Calandosi nei pozzi dell’abisso si è investiti da una fortissima corrente d’aria che si sente soprattutto in faccia nella bella stagione, sulla “coppa” nella brutta. Aria fredda, freddissima che intorpidisce le membra e fa lacrimare gli occhi. Allargato il passaggio in frana Francesco riesce a oltrepassare il restringimento e strisciando fra alcuni massi sbocca in un bellissimo meandro alto oltre tre metri e largo quasi uno. Lo percorre, mentre Moreno è in trepidante attesa. Il nuovo meandrone si getta in un nuovo bel pozzo che Francesco valuta intorno alla decina di metri. Sul fondo il chiaro fragore provocato da una piccola cascata. Oggi, 6 gennaio 2014 Francesco e Moreno, per vari motivi non possono essere dei nostri e così saliamo al Bintloch in tre, io Mike Andriollo e Monica Naletto che oggi compiranno la loro prima uscita in questa nuova grotta. Abbiamo il necessario per allargare il passaggio che Francesco ci ha dettagliatamente descritto. Lo raggiungiamo in breve tempo. Monica ci scatta alcune foto lungo la discesa e si meraviglia delle bellissime concrezioni presenti in alcuni punti della grotta. Mike è entusiasta, non si aspettava una grotta così bella, un vero gioiello. Mentre scendiamo con calma per goderci a pieno la grotta racconto ai miei due amici tutti gli aneddoti e le avventure vissute con Francesco e Moreno in quasi un anno di lavoro. Ogni angolo di grotta ha la sua storia, ogni strettoia, ogni pozzo, ogni piccolo slargo, ogni minuscolo scrigno. Mike ed io mettiamo in sicurezza ulteriormente la strettoia in frana e proviamo a passare. Mike prova. E’ stretto, stretto, ma ci riesce. Se passa Mike passo anche io, mi dico. Provo, fatta. Sono nel nuovo meandro scoperto da Francesco alcune settimane prima. Mike è sparito, fuggito in profondità ha raggiunto l’imbocco del nuovo pozzo inesplorato. Sembra più fondo di dieci metri, forse quindici. Vastissimo, impostato su una grandiosa frattura della quale non si riesce a intravvedere la fine. Deve essere estesa almeno venti. Chiamiamo Monica anche se sentiamo che sta per raggiungerci. Valutiamo il da farsi, la roccia in prossimità dell’imbocco del pozzo non è buona così Mike pianta un primo spit tre metri all’interno del meandro, su roccia ottima. Il secondo lo pianto io. Due piastrine ad anello, un bel nodo Pimpi e Mike è già impegnato , in piena sicurezza, a pulire l’imbocco della nuova verticale che abbiamo deciso di dedicare al suo scopritore, il nostro mitico Francesco Minuzzo. Pozzo Francesco, così sarà il suo nome. Individuiamo un bello e robusto passatopo a ridosso di una splendida colata calcitica che si sviluppa sulla testata del pozzo. Bocca di Lupo su cordino dinamico, connettore e l’armo di discesa è pronto. Mike sparisce nel buio spezzato dai fasci di luce della sua lampada frontale. Atterra alla base del “Francesco” e si allontana dalla verticale della corda. Minchia che grande, direbbero i miei amici speleo Siciliani. Raggiungo Mike, dietro di me anche Monica è pronta per la discesa. Vaghiamo in un’ampia sala, altissima. Al suo centro tre enormi monoliti occludono parzialmente l’ingresso di un nuovo pozzo. Continua, la grotta continua. Bene. Decidiamo di affrontare il nuovo pozzo in arrampicata. Mike mi assicura a braccia con la corda. Scendo in spaccata prima, in Duffler poi, eccoci, sono sul fondo. Non ho ancora visto cosa mi aspetta ma appena mi giro di 180 gradi vedo uno spettacolo incredibile. Sono sul ciglio di un enorme canyon che sprofonda nelle viscere della montagna. Un urlo di gioia si sparge per tutta la grotta. Fantastico, incredibile, vero. Mike ancora la corda e assieme a Monica mi raggiunge. Stiamo per un attimo in silenzio con la bocca spalancata. Sguardi increduli, stiamo sognando? Guardate, guardate che roba. Scaglio nel grande vuoto un grosso masso che precipita, precipita, precipita ancora, nel buio misterioso e insondato. Parecchie decine di metri di caduta, ma il tonfo finale non si sente, non si sente. Ci abbracciamo, felici di aver vissuto queste emozioni indimenticabili. Raggiungo una cengia tre metri più in basso. Arrampico, sempre assicurato da Mike. Illumino il canyon per oltre quaranta metri. Il soffitto, liscio e inclinato di 45° sparisce inghiottito dal nero imbocco di un lontano baratro. Sotto i miei piedi un salto di oltre venti metri percorso da una cascata. Bellissimo. Oggi, spiego ai miei compagni di avventura, per il GEO CAI Bassano è una giornata memorabile, di quelle che apparterranno per sempre alla storia del nostro gruppo. Per la prima volta siamo riusciti a oltrepassare i 100 metri di profondità nel cuore dell’Altopiano di Asiago. Finalmente alche noi, dopo le grandi scoperte sul Monte Grappa, stiamo esplorando un vero abisso in questo splendido territorio carsico. Peccato che oggi non siano con noi Francesco, Moreno, Elena, Maurizio, Valentina, Giulia, Gianpaolo e tutti gli altri amici del Gruppo. Sicuramente saranno presenti nelle prossime spedizioni. Grazie Bintloch, ci farai sognare ancora, ne siamo certi.

Categorie: Attività di Campagna

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